Nel ’68, a Torino, un’avvincente storia di amore tra una studentessa operaista e un magistrato venuto dal profondo Sud, militanti per formazione socio-culturale su barricate ideologiche diverse ma uniti dalla passione per la poesia. La storia affronta le profonde lacerazioni fra Nord e Meridione d’Italia, lo sfruttamento dei lavoratori, l’emigrazione, la condizione di subalternità delle donne, il dilagante potere criminale sull’intero territorio delle organizzazioni ‘ndranghetiste con relative diramazioni politiche. E ancora, dall’interno del Sistema, la serrata critica all’apparato giudiziario e alla mentalità non di rado retriva dei suoi operatori.
Agli esordi della “grande ondata rivoluzionaria, politica ed esistenziale”, nasce nel ’68 nella Torino del Lingotto e della Mlrafiorl un’avvincente storia di amore tra una studentessa operaista del “movimento” e un magistrato venuto dal profondo Sud, militanti per formazione socio-culturale su barricate ideologiche diverse ma uniti dalla seducente passione per la poesia.
La storia si dipana sul filo del suggestivo dialogo tra i due protagonisti, animato da quella vis polemica tipica dei giovani del tempo, e affronta abilmente il vasto panorama dei problemi irrisolti, quali le profonde lacerazioni esistenti fra Nord e Meridione d’Italia, lo sfruttamento dei lavoratori ad opera dello spregiudicato industrialismo del boom economico, l’emigrazione, la condizione di subalternità delle donne, il dilagante potere criminale sull’intero territorio delle organizzazioni mafiose e ‘ndranghetiste con relative diramazioni politiche.