In morte di Giovanni Falcone

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In morte di Giovanni Falcone

Rolando a Roncisvalle *
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Rolando a Roncisvalle
cadde coi suoi paladini
lottando i saracini;
invano nella valle
suonò il suo olifante
per richiamare Carlo,
morì senza codardia
stringendo durindarda.
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E’ come fosse ieri:

nella gola di Capaci

anche Giovanni cadde

coi suoi cavalieri;

una spada impugnava,

quella della Giustizia,

morente suonava l’olifante

per radunar la gente

contro il vile gigante

della mala.

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Non l’uccise l’infedele moro

che il volto mostra,

l’uccise il volto oscuro

di Cosa Nostra;

una lacrima scorse pel suo viso

quando vide il corpo della compagna

di sangue intriso.

E allor Giovanni più forte suonò il corno

e la sua Patria venne a lui attorno:

piantò per sempre sotto il suo balcone

l’albero della Libertà chiamato Falcone.

* In parallelo con l’epica morte di Rolando e dei suoi cavalieri caduti nell’anno 778 nell’agguato di Roncisvalle per mano degli infedeli (episodio eternato da Turoldo ne “La chanson de Roland”), la ballata rievoca l’altrettanta epica morte di uno degli eroi più fulgidi dei nostri giorni, il giudice Giovanni Falcone, ucciso dalla mafia, assieme alla moglie ed agli agenti della sua scorta, nell’agguato di Capaci avvenuto il 23 maggio 1992.

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L'impegno civile, i giovani, la legalità:

Gazzetta del Sud, 22 marzo 2002

Gazzetta del Sud, 5 aprile 2002

Versi in toga per i martiri di mafia:

La Repubblica, 12 novembre 2000