L’assunzione e la valutazione dei pentiti

Home » La Pagina » L’assunzione e la valutazione dei pentiti

L’assunzione e la valutazione dei pentiti

Posted on

L'assunzione e la valutazione dei c.d. pentiti

di Roberto S. Trovato

P.S.

Ritengo di avere reso omaggio, pubblicando lo scritto di cui sopra ( edito nel supplemento ai nn. 2-3 del “Notiziario Forense” di Catanzaro ), al mio indimenticabile amico Roberto Salvatore Trovato, Presidente di Sezione del Tribunale di Catanzaro, di cui io fui “giudice a latere” per circa otto anni.

Roberto Trovato, prematuramente scomparso nel 1986, fu, oltre che impareggiabile giurista, anche fine umanista ( già…, un tempo la cultura umanistica costituiva, sia per noi magistrati che per gli avvocati, quell’unico comun denominatore che ci permetteva, pur nella diversità dei ruoli e nel rispetto della necessaria dialettica processuale, di parlarci senza difficoltà ) ed io, allora giovane magistrato, lo elessi subito a mio modello ( egli amava discutere anche di letteratura e di poeti, tra i quali credo che Montale fosse il suo prediletto ) .

Qualche anno dopo la sua morte, in segno di sodale affetto nei suoi confronti, diedi alle stampe ( includendola nella mia silloge “Dal fondo dell’Aleph”, edito,con prefazione di E. Giachery, da Rubbettino ) , la poesia che ora, proprio in rinnovato omaggio a Roberto ( così lo chiamavamo noi amici ) , riporto in appresso.

M.V.

Il giudice

Il giudice
Fu un uomo giusto il giudice Trovato
che i codici conobbe ed applicò con equità le leggi.
Intendendo che il summum ius è summa iniuria.
Preclare furono le sue sentenze e chiara la sua mente
che non fu distolta dalla generosità del cuore.

Mite, si domandò sempre le ragioni
che sospinsero assassini e vittime a quel ruolo
e ne interpretò i gesti e le intenzioni.
Ripristinando il turbato equilibrio del sociale.

Scrutò l’ordinamento naturale e lo intuì sovrapposto
all’umano; sicchè in armonia operò
tra quello e questo.

Non fu parco di consigli agli amici
e fu versato alla poesia e al bello.
Da esteta osservò il circostante.

Comprese le afflizioni del Sud
ma non ne soggiacque ai lamenti.

Fu un uomo saggio il giudice Trovato.
Giudice di uomini e di eventi.
Capì che obbedisce a Legge la morte.
Che interpretò come il Fatto Supremo

Cui convergono le umane azioni e gli intenti.